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Repubblica - E ora basta alibi. Vanoli chiaro coi suoi. Con la Dinamo attese risposte

2 min di lettura

Più che la Conference in sé è la risposta del gruppo squadra a essere attesa domani sera nella sfida alla Dinamo Kiev

«Alibi finiti, dimostriamo di essere uomini». Le parole di Paolo Vanoli dopo la sconfitta con il Sassuolo rimbombano ancora nelle orecchie di chi c’era con la speranza che sia la stessa cosa per chi se le è prima sentite dire in faccia: i calciatori. E così più che la Conference in sé, argomento che divide persino in momenti migliori, è la risposta del gruppo squadra a essere attesa domani sera nella sfida alla Dinamo Kiev (ore 18.45). Perché quando un allenatore dice che il fondo è stato ampiamente toccato e gli argomenti puramente calcistici (sistemi, moduli, marcature o scelte) passano in secondo piano rispetto ai comportamenti, è chiaro che si sta lanciando un segnale. E a prescindere dall’avversaria o dalla competizione, si deve capire se il messaggio è stato recepito o i cocci sono rotti, scrive Repubblica.

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La Dinamo, inoltre, se la sta passando decisamente male, sia in campionato che nel girone. Tutto quindi, come sempre, ruota intorno alla Fiorentina. Che potendo avrebbe probabilmente evitato questa sfida a pochi giorni dalla gara chiave con il Verona, ma che deve sfruttare la possibilità di riprendere un briciolo di morale colato a picco dopo l’incommentabile doppia sconfitta con AEK Atene e Sassuolo. Anche perché dopo un buon inizio di girone (6 punti fatti), perdere con Mainz e AEK ha complicato anche la via europea. Lo scorso anno qualcuno con 7 punti rimase fuori dalla competizione quindi serve superare quella cifra per avere la garanzia di passare. Qualora si provasse ad arrivare tra le prime otto per accedere direttamente agli ottavi di finale, servirebbero quasi certamente due vittorie con Dinamo e Losanna. A dodici punti la questione dovrebbe essere risolta, ogni altro punteggio possibile in linea di massima non consentirebbe tale agevolazione. Tocca ai calciatori quindi far capire che l’appello di Vanoli non è andato a vuoto per non aggiungere ulteriore benzina sul fuoco viola. 

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