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Cappellini su Repubblica: «La Fiorentina è un film horror che fa paura»

2 min di lettura

Il cubo di Kubik di Stefano Cappellini su Repubblica in vista del match di domani della Fiorentina contro l'Udinese

Se fosse un fantasy, il film sul campionato della Fiorentina sarebbe la storia di un incantesimo: una squadra che al debutto sta vincendo, poi prende un gol al 94' minuto e da quel momento nisba, è condannata a non vincere più. Anzi, a non tirare nemmeno in porta. Ma il film sulla Viola non è un fantasy. Somiglia più a un horror. Così Stefano Cappellini nel suo ‘cubo di Kubik’ su La Repubblica.

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PAURA. Quando Piccoli tira in porta fa più paura di Halloween e Venerdì 13 messi insieme; quando Nicolussi Caviglia tocca la palla, Dario Argento pensa a quanto Profondo rosso fosse in confronto solo un timido "buh!" urlato da un bambino; Dzeko no, lui non fa paura, evoca un certo cinema d'autore, piani sequenza lentissimi, da moviola, inquadrature lunghe e statiche davanti a una scena in cui non succede nulla: 'L'uomo con il megafono' sarebbe un titolo perfetto, in bosniaco sottotitolato tedesco, tre ore e mezza di visione, segue dibattito fantozziano.

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SALVARE IL FILM. Le frasi che precedono la partita con l'Udinese le abbiamo sentite ormai una dozzina di volte: il clic, la scintilla, ci siamo quasi, è come una finale, bla bla bla. Ma la verità è che il film della Fiorentina non lo salvi cambiando un attore o due. E non lo salvi nemmeno al montaggio, invertendo una scena o tagliandone un'altra. Lo salvi, forse, se è ancora possibile, cambiando tutto a gennaio: regista, sceneggiatore, cast e produttore, che peraltro al momento non è nemmeno chiaro chi sia, ammesso sia rimasto qualcuno a dirigere la baracca.

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