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Tre motivi per non vedere tutto nero. Ma Kean capisca che non può giocare da solo

Comuzzo prova a riprendersi la Fiorentina, Fagioli e Gudmundsson sono vivi. Ma Moise deve cambiare atteggiamento

Sono giorni di attesa. Anche un po' malinconica, tra la sfida alla Cremonese e l'arrivo di Paratici. Perché la sconfitta di Parma ha fatto ripiombare Firenze nella depressione più totale. Svanita in un batter d'occhio l'illusione che la vittoria contro l'Udinese avesse messo i viola sulla retta via in modo definitivo. Razionalmente c'è anche da dire che è molto difficile che una squadra come la Fiorentina, senza vittorie per quindici giornate di fila, all'improvviso inanelli un filotto di vittorie. Auspicabile, ma difficile. Se non impossibile. La lotta salvezza è anche questa. Abituarsi a prendere quel poco di buono che si può. In fretta. Ecco perché i pareggi eventuali contro il Verona (sfumato in pieno recupero) e col Parma non sarebbero stati da buttare via anche se lì per lì avrebbero fatto storcere il naso. Il percorso è lunghissimo, magari fino all'ultima giornata, aver la smania di uscirne in poche settimane non aiuta.

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PIETRO PROVA A SVEGLIARSI. La Fiorentina deve capire anche questo. E ripartire dalle poche certezze positive che si sta portando dietro nell'ultimo periodo. Perché di aspetti negativi ce ne sono tanti e a guardarli tutti si amplifica uno stato depressivo che può contribuire a peggiorare solo le cose. Oggi appigliarsi a qualcosa è uno sforzo disumano. Eppure Vanoli deve farlo per credere di poter salvare la stagione. Piccoli segnali, da far diventare grandi. Prendete Comuzzo. La difesa a quattro lo ha riportato a essere titolare. Le partite contro Udinese e Parma non le ha giocate male. Anzi. Un risveglio da parte sua si è visto. Vero che Pellegrino ha propiziato in qualche modo il gol partita, ma in generale il duello è stato pari.

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FAGIOLI IN CRESCITA. L'altro aspetto positivo riguarda Fagioli, finalmente convinto di poter fare il play. Dal Verona in avanti è un altro giocatore. Vero che oggi sembra tutto nero dopo l'ennesima sconfitta e l'ultimo posto in classifica, ma rispetto alle scorse settimane Vanoli ha un giocatore intorno al quale costruire la manovra. Si fa trovare, senza paura. Può sbagliare. Di sicuro sbaglierà ancora. Ma averlo 'vivo' dentro il cuore della Fiorentina oggi è fondamentale.

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TRACCE DI GUD. Lo stesso può dirsi per Gudmundsson. E non a caso i due si cercano molto. L'islandese sa di doversi prendere certe responsabilità. Sta provando a farlo con tutti i limiti caratteriali che conosciamo. Il gol all'Udinese dimostra che può essere anche decisivo. Quello che gli chiede tutta Firenze. Che quel benedetto talento tiri fuori altre perle come quella infilata all'incrocio col sinistro. Salvarsi sarebbe meno complicato.

MOISE GIOCHI CON GLI ALTRI. Per qualche aspetto positivo al quale proviamo ad aggrapparsi - perché no, di arrendersi oggi non abbiamo alcuna voglia - ce n'è senz'altro da migliorare in fretta un altro. Kean non può continuare a giocare da solo. Ed è bene che lo capisca in fretta. I suoi gol saranno preziosi e decisivi, ma nessuno può risolvere la situazione da solo. Tantomeno lui. Buon giocatore, che però non ha colpi risolutivi senza l'aiuto dei compagni. Prima lo capisce, meglio è per lui e per la Fiorentina. 


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