Vai al contenuto
×

A Parma invece del rilancio arriva la condanna: Fiorentina meriti la Serie B. Società irritante nel suo immobilismo

Doveva essere la partita della svolta, della conferma dopo la prima vittoria, e invece si è trasformata nell’ennesima conferma della pochezza di questa squadra

Doveva essere il mese della svolta, degli scontri diretti tutti da vincere, della ripartenza. Quello di dicembre, invece, è stato esattamente l'opposto. E' stato solo la conferma di un dato di gatto: la Fiorentina merita di andare in Serie B.

Se una squadra che conta diversi nazionali titolari si trova ultima in campionato a una giornata dalla fine del girone di andata, e con una sola vittoria ottenuta, allora vuol dire che, quella squadra, merita la retrocessione. Se una squadra che ha tutto per salvarsi perde con chiunque allora vuol dire che retrocedere è il giusto riconoscimento per quanto mostrato.

sponsored

Così la Fiorentina cade anche a Parma, partita in cui era fondamentale non perdere, in cui era necessario dar seguito alla vittoria (la prima) contro l’Udinese. E invece il copione è tornato ad essere il solito di sempre: errori individuali dietro, errori individuali davanti, zero gioco, zero idee, zero punti. Il tutto condito da un Vanoli pavido che continua ad aver paura anche della propria ombra; cosa sia venuto a fare a Firenze resta, a oggi, un grande mistero. E un mistero resta anche il perché, nonostante i risultati, sia ancora qui.

sponsored

Ma il problema della Fiorentina non è certo solo Vanoli

Il problema della Fiorentina è Kean (giocatore irrazionalmente egoista e per niente consapevole della situazione in cui si trova. Questo Kean non serve a niente se non ad andare in Serie B. Chissà magari un allenatore con gli attributi lo avrebbe già messo in panchina). 

Ma il problema della Fiorentina sono anche i vari Gudmundsson (che però almeno qualcosa, se messo nelle migliori condizioni, sa fare), Dodo (giocatore che ha senso finché non entra in area, a quel punto, che sia in attacco o che sia in difesa, è certo che farà sempre e comunque la scelta sbagliata), De Gea (mai decisivo in questa stagione).

E infine, il principale problema della Fiorentina, è una società di bradipi

Cosa stiano facendo all’interno del Viola Park da luglio a oggi non è dato sapere. Ma si resta basiti di fronte ai tempi di reazione: Pioli è stato esonerato dopo giorni di tira e molla e comunque in ritardo di settimane rispetto a una società normale; Vanoli doveva essere esonerato dopo Verona ed è sempre qui; il dirigente che manca da sempre ancora non è arrivato.

Come se la Fiorentina non fosse ultima, come se la disastrosa gestione della Fiorentina non fosse colpa di questi dirigenti, e non fossero loro quelli chiamati a tentare di dare una svolta. Tutti saldamente al proprio posto in attesa che possa arrivare un altro a cui dare la colpa. Tutti in silenzio, possibilmente in disparte per non essere al centro del ciclone, e colpevolmente immobili di fronte agli eventi. Dirigenti incapaci di reagire, incapaci di intervenire, destinati a fallire. 

Ma ora il tempo è finito, il verdetto del campo è chiaro: questa società, questa squadra, questo allenatore, meritano la Serie B. 

Cosa potrà fare Paratici?

Intanto arrivare il prima possibile visto che siamo già mesi in ritardo, ma, siccome non c'è fretta e siccome la situazione non è sportivamente drammatica si dovrà aspettare i primi giorni di gennaio. Poi dovrà avere il coraggio di fare ciò che gli altri non hanno mai fatto: mettere alla porta chi qui non ci vuole stare.

Se la Fiorentina ha ancora una mezza possibilità di salvezza questa passa proprio da Paratici e dalla rivoluzione che è chiamato a fare. Ma la sensazione che si sia arrivati fuori tempo massimo è assolutamente concreta. Ma questa è una situazione che ha voluto Commisso, che hanno creato Ferrari e Goretti. E’ giusto che siano loro, tutti loro, a metterci la faccia per questo scempio. Hanno umiliato Firenze, ma non hanno le competenze neanche per rendersene conto.


Lascia un commento