CorSport - La Viola accende una luce. Un pizzico di autostima per gruppo e tifosi

Rimessa in carreggiata la classifica di Conference, bene i gol di Kean e Gud così come i subentranti

In questo momento servono anche vittorie come queste alla Fiorentina, eccome se servono. Bruttine per il gioco, che se fosse un vestito non sarebbe di sicuro sartoriale, perfino sofferta dopo aver subìto la rimonta e aver operato il nuovo e decisivo scatto in avanti a un quarto d’ora dalla fine (attenzione, è un merito eh), ma intanto aggiunge tre punti in classifica, riscatta la doppia sconfitta con Mainz e AEK Atene e lascia all’ultima sfida di giovedì a Losanna il compito di decidere se andrà direttamente agli ottavi o se dovrà rincorrerli via playoff. Ma soprattutto serve per dare una pompatina all’autostima, alla consapevolezza, diciamo perfino con slancio di ottimismo all’entusiasmo dentro la squadra viola, che ora deve solo e soltanto cominciare a tirarsi fuori dai guai in campionato. E il modo non conta. Mentre conta vincere e prendersi un po’ di applausi finalmente dai tifosi viola che ovviamente non aspettano altro di scambiarli con i fischi. Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio.

SQUILLI. Vincere in Europa per provare a ripetersi dopo domani contro il Verona nella partita che non si può fallire. Di buono ci sono il successo sulla Dinamo Kiev, il ritorno al gol di Kean (mira da aggiustare, però, viste un paio di palle-gol fallite) sull’assist di Dodo in un inizio almeno concreto da parte del gruppo di Vanoli, il buon ingresso di Parisi e degli altri a metà ripresa sull’1-1 con Gudmundsson che finalmente decide. Ma il 2-1 dice insieme che questa Fiorentina costruisce poco e male, che gli spunti sono quasi sempre individuali ed estemporanei, che se viene attaccata in velocità il rischio è alto, che la sensazione d’incompiutezza è più d’una sensazione, e allora bisogna aggrapparsi alla vittoria in un impeto di fiducia.