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Nazione - Vanoli, cessioni, spogliatoio e una città da riconquistare: le quattro missioni di Paratici

Il nuovo dirigente dovrà dare nuove speranze a una città e a una squadra ferite e spaesate

Per fortuna che arriva Paratici. Ora ci pensa Paratici. Un tam tam che corre veloce, un arrivo del nuovo dirigente che in tanti immaginano (e sperano) salvifico, ma l'ex Juve avrà una serie di impegni tutt'altro che facili. Per trasformare la missione salvezza in realtà, scrive La Nazione.

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ALLENATORE IN BILICO. Quattro missioni principali (quasi) impossibili per Paratici. Intanto il caso allenatore. La posizione di Vanoli è precaria. Non ci sono dubbi. E comunque sia, Vanoli non rappresenterà la Fiorentina del futuro. Paratici anche in base ai prossimi risultati (Cremonese e Lazio) dovrà decidere che fare con il tecnico. Lasciare lui in panchina (fino a salvezza raggiunta o meno). Sostituirlo subito, con un traghettatore (e quindi con un terzo allenatore a libro paga della società) e pensare da ora al tecnico del futuro, oppure tentare una transazione per liberare subito il parco allenatori e prendere un tecnico per salvezza e futuro.

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BIG E SPOGLIATOIO. Poi c'è da valutare i big in uscita. Giocatori come Dodo o Gud stanno convincendo pochissimo e potrebbero rappresentare situazioni in uscita preziose sul piano dell'introito economico. Quindi la gestione dello spogliatoio. Paratici dovrà affrontare e risolvere quei problemi all'interno del gruppo che sono scoppiati con la gestione Pioli e in qualche modo sono usciti allo scoperto da quando la squadra ha iniziato a vedere lo spettro della B. Paratici dovrà chiarire ruoli, far capire a chi indossa la maglia della Fiorentina che in un modo o nell'altro se non c'è rispetto reciproco o delle gerarchie con lui le cose cambieranno. In modo netto. Atteggiamenti da prima donna saranno risolti con le buone o con le cattive.

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DA RICOSTRUIRE. Infine il rapporto tifosi-società-città. Contestazione, dirigenti e giocatori nel mirino Firenze che è sempre più lontana dalla ‘sua’ Fiorentina, intesa come squadra attuale e non come maglia e colore. L'ultimo posto ha lacerato tutto e un'opera di ricomposizione sarà decisiva anche se con unico traguardo la salvezza. Poi si vedrà. Il nuovo dirigente dovrà parlare alla gente, alla critica, alla città per raggiungere una sorta di tregua. 


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