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Minotti: «Finalmente una bella Fiorentina. La carta vincente di Vanoli non è stato il cambio modulo»

L'ex capitano del Parma a Radio Bruno: «Ecco cosa dovrà fare Paratici appena arriverà a Firenze»

Lorenzo Minotti è intervenuto al Pentasport su Radio Bruno per commentare la partita tra Fiorentina e Udinese, che ha commentato ieri per Sky: «Finalmente una bella Fiorentina, che si è espressa su buonissimi livelli. L'espulsione ha agevolato un po' il tutto, soprattutto perché ha causato all'Udinese un crollo mentale. Non hanno proprio avuto un minimo di reazione. Detto questo non era scontato giocare così bene, mi è scontato l'atteggiamento. I giocatori che non avevano giocato a Losanna erano lucidi, freschi, focalizzati sull'impegno. Poi le richieste tattiche di Vanoli hanno dato dei benefici. Parisi ha lavorato bene in coppia con Dodo. Mi ha convinto tanto anche Gudmundsson, dico da tanto che non deve giocare da trequartista, deve partita da esterno sinistro e accentrarsi».

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VINCERE E CONVINCERE. «Ieri si sono viste trame di gioco piacevoli, la Fiorentina anche a risultato acquisito non si è accontentata. Erano consapevoli che oltre a vincere dovevano convincere. Peccato che abbia subito gol, la porta inviolata sarebbe stata importante. E' l'ottavo gol che subisce da fuori area, non è un caso, dovranno lavorarci. Le ammonizioni di Nicolussi Caviglia e Ranieri sono sinonimo di poca tranquillità. In condizioni più serene possono essere funzionali e molto utili».

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CARTA VINCENTE. «Ieri la Fiorentina si è schierata con un 4-1-4-1. Al di là del modulo, la carta vincente è stata far venire in mezzo al campo i due terzini, Dodo e Ranieri. Ha portato molto equilibrio, perché difendevi con cinque difensori in fase di non possesso e cinque attaccanti in fase di possesso. Era anche ora di proporre ai giocatori qualcosa di diverso».

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L'ARRIVO DI PARATICI. «Il segnale è prendere un punto di riferimento che detti la linea allo staff tecnico e ai giocatori, che mette delle regole precise. Deve far capire a tutti qual è il percorso da intraprendere, deve parlare con l'allenatore e prendere scelte anche dolorose. Soprattutto, deve far sì che non succedano più fatti come quello di Reggio Emilia. Già il fatto che in ritiro i giocatori non rispettino gli orari, come ho sentito, non va bene. E' una situazione di anarchia che poi si riversa anche in campo. Bisogna creare spirito e senso di appartenenza».


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