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Dzeko, dalla speranza di un ‘Ibra-bis’ al confronto con Vardy (che gioca e segna). Ultima da viola?

Domenica di fronte Edin Dzeko e Jamie Vardy. Bosniaco verso l'addio a gennaio alla Fiorentina

Domenica al Franchi ci sarà tempo anche per i romantici. Poco, a dire il vero, visto il tragico momento che vive la Fiorentina. Ma di fronte ai viola ci sarà quel Jamie Vardy che ha contribuito a scrivere la storia col Leicester, un qualcosa di irripetibile, leggendario e commovente, a cui forse solamente l’Atalanta è riuscita ad avvicinarsi. Un confronto già sfiorato in estate, quando la Fiorentina affrontò gli inglesi in amichevole, con la punta britannica che aveva, però, già finito la sua avventura con le Foxes e cercava ancora squadra. Curiosamente, in quei giorni, Edin Dzeko era già un nuovo calciatore della Fiorentina. Sulla carta, il bosniaco poteva anche essere un titolare in quell’attacco che Pioli vedeva composto da Gud e Kean, tutti e tre assieme. Questo progetto, poi, è presto naufragato. Difficile all’epoca immaginarsi che il bosniaco fosse quello che si è visto in questa prima parte di stagione, con la sua avventura alla Fiorentina che potrebbe già concludersi proprio in occasione della partita di domenica contro la Cremonese di Vardy. 

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IBRA BIS. D’altronde Dzeko era arrivato con un bottino di reti importante segnato nel biennio precedente in Turchia. 46 totali tra campionato turco e competizioni europee, oltre a 18 assist. E sarà anche stato il campionato turco, là dove giocano Osihmen, Icardi etc. La speranza che Dzeko potesse essere l’Ibrahimovic che, con Pioli, aveva contribuito a vincere lo Scudetto al Milan, c’era. Il campo, poi, ha detto ben altro. Tanto che, il confronto si è fatto impietoso anche con lo stesso Vardy, 300 giorni più giovane del bosniaco, ma autore di 4 reti in questa Serie A con la Cremonese, mentre Dzeko è fermo a quota 2 gol in Conference con Polissya e Rapid Vienna, e a 0 in campionato. 

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FASCIA, MEGAFONO E PANCHINE. Cosa resterà della sua avventura in maglia viola? Cose più extra-campo che giocate, gol o assist. Le parole in tv dopo Vienna segnarono un primo evidente punto di rottura con Pioli, quelle dopo l’AEK Atene hanno portato poi al ‘patto del megafono’ di Bergamo, seguite da due gare con la fascia di capitano al braccio con Dinamo Kiev e Losanna in altrettante prestazioni altamente insufficienti. Sarà un caso, forse no, dall’arrivo di Vanoli Dzeko ha giocato 15’ a Marassi col Genoa nella prima col nuovo tecnico (quando Kean era assente) e 21’ col Verona in campionato. Ha giocato dal 1’ in Conference con AEK, Dinamo Kiev e Losanna, malissimo. 

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ADDIO. La possibilità che Dzeko sia ai saluti è altissima. Domenica vedrà Vardy giocare con la Cremonese, ma soprattutto potrebbe vedere il Franchi e il viola per l’ultima volta. Senza rimpianti. La speranza che potesse essere l’Ibra-bis, d’altronde, era già naufragata mesi fa. 


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